
Cos’è il Blended Learning: una guida essenziale
Se sei qui, significa che vuoi sapere qualcosa di più sul blended learning. Partiamo dalle basi, ricordando che, quando lo si nomina, si inquadra una modalità di apprendimento personalizzata, che unisce il faccia a faccia con la somministrazione dei contenuti tramite strumenti digitali. Questo approccio ha diversi vantaggi. In primo luogo amplia il tradizionale ambiente dell’aula, integrandolo con l’opzione digitale ma senza togliere il plus della supervisione da parte del docente.
Negli ultimi tempi, grazie all’ingresso nel mondo del lavoro dei millennials, il blended learning è diventato sempre più rilevante. Ecco perché è il caso di approfondirne le caratteristiche in ottica corporate.
I principali vantaggi del blended learning
Per entrare ancora di più nell’aspetto pratico e concreto del blended learning, vediamo alcuni dei suoi benefici.
- Spazio per tutti: la scelta di integrare il blended learning nel proprio programma di corporate learning può rivelarsi vantaggiosa prima di tutto perché nessun discente viene lasciato da parte. Chiunque ha la possibilità di trarre vantaggio da questa modalità di apprendimento. Da ricordare, inoltre, è la possibilità di dare spazio a un altissimo livello di personalizzazione.
- Possibilità di apprendere le tendenze e di ricevere feedback: grazie all’utilizzo in sinergia di mezzi digitali e di approccio offline, con il blended learning è più facile pianificare le lezioni. Risulta anche più agevole adattarsi alle ultime tendenze nell’ambito dell’insegnamento. Il blended learning, inoltre, crea un processo di comunicazione trasparente tra studente e insegnante.
- Divertimento e coinvolgimento: il blended learning si può definire come un’esperienza interattiva in tutti i sensi. I partecipanti inizialmente si impegnano con lezioni offline e, in seguito, danno spazio alle esercitazioni online. I singoli discenti possono scegliere il contenuto con il quale intendono interagire e comunicare con i docenti e gli altri allievi in qualsiasi momento. Questa esperienza tiene impegnati gli allievi e permette ai docenti di avere un saggio efficace dei loro progressi e delle aree che necessitano di maggiore attenzione.
Modelli di blended learning
Quando si parla di blended learning è bene ragionare in ottica di modelli. Qualche esempio? Ecco i principali.
- Face to face: in questo caso abbiamo a che fare con lezioni tradizionali guidati dagli istruttori. Ci si avvale di supporti tecnologici per consentire agli studenti di controllare il proprio ritmo di apprendimento.
- Rotazione: gli studenti cambiano modalità di apprendimento e lo fanno secondo sessione strutturate dirette dagli insegnanti, ma anche in modo autordinato.
- Flex: l’apprendimento flessibile è un approccio che può essere accostato senza problemi all’apprendimento personalizzato. Il discente ha un forte controllo del processo e ha la possibilità di scegliere cosa apprendere.
- Laboratorio online: questo approccio è quasi totalmente digitale, senza interazione con gli insegnanti. Generalmente si svolge durante o dopo un processo più ampio di formazione.
- Self-Blend: contenuto aggiuntivo che può essere un blog post, un webinar, un white paper, un video tutorial. Il suo scopo è quello di aiutare gli studenti ad approfondire un argomento affrontato durante il processo di formazione.
- Driver online: questo modello di apprendimento è completamento auto-diretto e si svolge in ambiente digital. I partecipanti possono interagir con l’istruttore attraverso chat o e-mail. Il programma è flessibile e l’apprendimento è personalizzato.
Cosa pensi del blended learning? Lo adotti già nei programmi formativi della tua azienda? Preparati per una grande novità che stiamo preparando per te!