
Emozionale VS Razionale
Emozionale VS Razionale
Ci siamo mai posti la domanda su quale sia l’approccio migliore per interagire con i nostri interlocutori? Abbiamo mai valutato quale approccio utilizziamo normalmente per comunicare fatti, desideri e indicazioni ai nostri collaboratori o nuove idee ai nostri clienti?
Bene. Assumendo che è praticamente impossibile esimersi dal comunicare con gli altri, potrebbe essere interessante riflettere sul quale sia il modo migliore per farlo. Se una cosa va fatta, tanto vale che sia eseguita nel modo più efficace possibile.
Molto si è scritto a riguardo dell’importanza del catturare l’attenzione delle persone con le quali, a vario titolo e con vari mezzi, interagiamo. Gli spot pubblicitari sono, a tal proposito, sempre una inesauribile fonte di esempi. Ma è solo negli ultimi anni che alcuni concetti sono stati suffragati dalle scoperte nel campo delle neuro scienze e perciò hanno assunto valore comprovabile. Da questa evoluzione del sapere abbiamo poi dimostrato che l’applicazione di queste nuove scoperte ha una grande ritorno a tutti i livelli, dalla dimensione individuale e quella business aziendale, sopratutto per persone che non si occupano di comunicazione in senso stretto.
Riuscire a trasmettere efficacemente i propri messaggi equivale a far si che i nostri collaboratori possano agire più motivati, che le idee presentate ai nostri colleghi e capi possano colpire nel segno e che la proposta che abbiamo discusso con il nostro miglior cliente sia sottoscritta.
Le neuro scienze hanno provato che determinati stimoli esterni producono sostanze neuro trasmettitrici come la dopamina. Questa famiglia di neuro trasmettitori ricopre un ruolo importante nelle attività celebrali dedicate all’attività, alla memoria, alla memoria di lavoro e alla motivazione, solo per citarne alcune. Tralasciando gli approfondimenti propriamente scientifici, diventa molto interessante capire come poter integrare stimoli emozionali a messaggi più propriamente razionali che, in moltissimi ambiti lavorativi, sono predominanti. Suggeriamo tre domande che ognuno di noi può scegliere di porsi per poter valutare, nel migliore dei modi, l’ approccio con i propri interlocutori.
Siamo curiosi di conoscere la vostra opinione.