
Tutto quello che devi sapere sul turnover dei dipendenti
Il tema del turnover dei dipendenti deve essere preso molto seriamente dalle aziende, che risultano coinvolte in maniera diretta. Premettiamo che un minimo di turnover è ineliminabile da qualsiasi realtà, a prescindere dal settore in cui opera. Nei casi in cui rimane basso non ci sono problemi. In alcuni casi si può anche dire che sia positivo e che l’arrivo di nuove menti porti rinnovamento e aria fresca.
Qualora, invece, il turnover dovesse essere alto, è il caso che l’azienda cerchi di capire il problema. Per fare il punto in merito è bene citare alcune delle cause che determinano il turnover nelle varie realtà. Una ricerca di RainMaker Group ha individuato che, nell’80% circa dei casi, alla base del forte turnover vi sono dei problemi importanti legati alle assunzioni. Un’altra causa da non trascurare è la leadership di scarsa qualità. Come intervenire e ridurre il turnover? Di alternative ce ne sono diverse. Vediamone assieme alcune.
- Migliora il processo di assunzione: il processo di assunzione è dove tutto comincia. Ecco perché deve essere curato nel dettaglio. Fondamentale è per esempio capire se i candidati sono allineati con i valori dell’azienda. Ci può volere un po’ più di tempo ma i risultati poi si vedono.
- Migliora i processi d’inserimento: un quinto dei casi di turnover avvengono nei primi 45 giorni. Per evitare questo problema è fondamentale creare aspettative realistiche nei nuovi arrivati e, per esempio, non dimenticare di raccogliere i loro feedback. Ah, non trascurare i giusti riconoscimenti!
- Prepara i manager: quando si assume un manager o si promuove un dipendente a un ruolo di leadership, è necessario prepararlo anche per aiutarlo a mettere in primo piano doti fondamentali per un leader, ossia l’empatia e l’intelligenze emozionale.
Cosa pensi di questi consigli? Li integreresti con altri? Ti aspettiamo nei commenti qui o sui social!